Elenco blog personale

lunedì 28 maggio 2012

Il grande silenzio - Sergio Corbucci - 1968

"Il grande silenzio" è considerato - a ragione - uno dei capolavori del western italiano. Girato da Corbucci due anni dopo un altro titolo di culto come "django" e a ridosso di "vamos a matar companeros" risulta ancor'oggi tanto atipico quanto una sorta di manifesto ideologico del genere. Atipico intanto per il paesaggio: non più il deserto e il sole infuocato ma la neve onnipresente, un paesaggio freddo, montano e invernale. Poi per i protagonisti: il pistolero muto Silenzio (nell'interpretazione dolente e misurata del grande Jean Luis Trinignant ), il nuovo sceriffo (interpretato da Frank Wolff) ciarliero ma portatore di un'idea legalistica e "buona" di modernità; il bounty killer Tigrero (Klaus Kinski) mellifluo,sessualmente ambiguo , 
iper- organizzato (ottimo il doppiaggio per altro) strumento di quei "poteri forti" che proprio nell'Italia di quell'epoca ricominciavano a mostrare il loro ghigno feroce,qui ben incarnato dal commerciante "faccendiere" Pollicut (Luigi Pistilli). C'è poi Pauline (Vonetta McGee - che troveremo poi in vari film blaxploitation),vedova di un fuorilegge che vivrà un breve ma intenso amore con Silenzio - caso raro - o forse unico - di un personaggio di colore co protagonista in un western italiano (ma per l'epoca il discorso vale per il western tout-court - genere storicamente a prevalenza bianca). La storia prende le mosse dalla contrapposizione - in uno sperduto paese dello Utah - tra un gruppo di bounty killer ed uno di cosidetti fuorilegge che in realtà non sono altro che dei poveracci che non sanno come tirare avanti. I bounty killer hanno vita facile e guadagnano bene consegnando i ricercati dopo averli uccisi. Silenzio però non è un ricercato ma i cacciatori di taglie gli sono probabilmente antipatici perchè ne ammazza dei bei gruppetti dopo averli provocati e usando - in definitiva - la scusante della legittima difesa. In paese arriva però un nuovo sceriffo col compito di calmare la situazione fino al momento in cui entrerà in vigore un'amnistia. Nel frattempo Silenzio viene ingaggiato da Pauline per uccidere Tigrero - il più feroce tra i bounty killer - che ha ucciso suo marito,non solo perchè ricercato ma anche per assecondare le brame sessualinei confronti della vedova del ricco Pollicut ,vero e proprio padrone della città ed "eminenza grigia" dietro Tigrero ed il gruppo dei bounty killers. Uno dei motivi che rendono unico questo film è poi il finale - vero e proprio calcio nelle palle dello spettatore - imposto da Corbucci in extremis,contro quello originariamente previsto in sceneggiatura (una sorta di lieto fine,girato ma poi non usato - giustamente perchè avrebbe fatto la differenza tra un buon film che sarebbe comunque stato e il capolavoro che invece è risultato). La sproporzione tra le forze in campo non viene ribaltata da un gesto di eroismo finale - l'impossibile non accade - l'eroe ci prova,ma si sta suicidando e lo sa bene - non può contare su nessun aiuto,la promessa di uno scontro leale è palesemente falsa - lo sceriffo,la parte migliore dell'ordine costituito è già un cadavere nella neve. Non poteva che finire così - la giustizia è sconfitta e saranno i corrotti di oggi, spalleggiati da numerosi uomini armati, a costruire il paese del domani. Come sempre accade con lo spaghetti western le storie hanno un valore universale ma chissà com'è pare che guardino proprio al belpaese nel tirare le somme. Parlavo poi di una sorta di manifesto ideologico del genere e lo ribadisco: solo che a differenza di "vamos a matar companeros" o dei film di Sollima qui si fatica a trovare un invito a fare la rivoluzione, c'è piuttosto una sorta di inconscia preveggenza sul come andrà a finire. 
                                          Vonetta Mc Gee
                                         Vonetta  - in piena blaxploitation
                                          Il fumetto "Durango" di Yves Swolfs - palesemente
                                        ispirato ad atmosfere e personaggi del grande  silenzio
                                          Inizia così - le musiche sono di Ennio Morricone
IL MAGNANI dice: 9

venerdì 25 maggio 2012

rassegna stampa/killing

THE COMING OF AGE/1

ALANNAH MYLES - BLACK VELVET
Quest'oggi propongo un excursus tra alcune canzoni che possono - a mio parere - segnare la linea di confine tra infanzia ed età adulta. Canzoni che marchiano a fuoco gli ultimi anni '80 spingendosi fin quasi a tutti i '90. Una linea d'ombra che delinea tutto il grande territorio (selvaggio e primitivo) che sta tra preadolescenza e postadolescenza ma che chiamare solo adolescenza sarebbe sbagliato e "tecnicistico". Un territorio dove un erotismo acerbo ma senza freni va a confondersi con aspettative sentimentali certamente esagerate; dove ogni pulsione politica DEVE avere connotati rivoluzionari, dove la morale comune DEVE essere ridiscussa. I pezzi che propongo sono stati grandi successi, anzi i più grandi successi di carriere musicali che - pur di tutto rispetto - non hanno mai più incontrato i favori di un pubblico così vasto. A parte questo non c'è un filo conduttore a parte quello di essere stati (talvolta volendo - talvolta nolendo) tormentoni ben presenti nel mio cervello - in un lungo periodo della mia vita in cui tentavo volontariamente di ammalarmi della sindrome di Peter Pan. Pensavo e penso che potesse essere un antidoto contro altre patologie ben più gravi.
 Alannah inciderà alcuni altri album tutti orientati sul rock mainstream di buona fattura (almeno sulla fiducia - non li ho mai ascoltati in realtà) e duetterà anche con Zucchero (questa non la considero una bella cosa ma tant'è...). Ad oggi è ancora una bellissima donna (si trovano varie foto in rete) e porta benissimo anche i capelli bianchi.
GUESCH PATTI - ETIENNE
Prostituzione d'alto bordo e provocazioni di matrice teatrale. Lady gaga glie fa na pippa. Decisamente avanti sui tempi.

4 NON BLONDES - WHAT'S UP
Tra i pezzi scelti è quello ad oggi più trasmesso dalle radio. Oltre al primo album la band di Linda Perry ha pubblicato solo un live (peraltro registrato in Italia). Linda ha poi avviato una carriera solista,anche come autrice per altri - ma francamente chissenefrega. What's up era una canzone che - come la nuvola di Fantozzi - pareva seguirmi - ogni volta che svicolavo dal tragitto casa-scuola.

PAULA COLE - I DON'T WANNA WAIT
il fatto che fosse la sigla d'apertura di "Dawson's creeck" spiega già tutto. Le prime due stagioni del telefilm ideato da Kevin Williamson erano un vero e proprio "sussidiario illustrato della giovinezza" (per citare i Baustelle). Dopo diventerà una mezza merda seppur sempre nobilitato dalla presenza di Michelle Williams.

lunedì 14 maggio 2012

LA CINETECA DELL'AMMORE/ NUDO E CRUDELE

Uomo divorato da coccodrillo,stupraore evirato davanti alla vittima,cambio di sesso su transessuale,spaghetti di serpente appena scuoiato,migliaia di donne adorano il sommo fallo.
Ecco alcune delle cose che si trovano in questo tardo (1984) mondo movie diretto da Bitto Albertini (noto tra l'altro per essere l'iniziatore della serie di "emanuelle nera" con Laura Gemser,poi portata a livelli superiori da Joe d'Amato). L'epoca d'oro dei "mondo" si è omai conclusa da tempo ma qualcuno ancora ci prova infilando una dietro l'altra immagini di repertorio,scene scartate o di film mai usciti e situazioni ricostruite ad hoc con attori che sembrano (e forse sono,chissà) il cast di un film porno di fine settanta.
Le scene apertamente false non si contano (tra cui quella dell'alligatore) e sanno talmente di artefatto da far sembrare false anche quelle vere (cioè:ammesso che ve ne siano). Rispetto ai vecchi "mondo" c'è molto meno moralismo (avete presente "la donna nel mondo" ?  Insopportabile anche come mero oggetto vintage) ma non mancano tocchi di razzismo (come nella scenetta dei cannibali che si pappano il missionario) ed omofobia (come nell'operazione del trans a Casablanca) - onestamente non fastidiosi in quanto inseriti in un contesto di pura exploitation che di ideologico non potrebbe avere nulla neppura se lo volesse. Ci sono anche diverse immagini shock (sopratutto un evirazione rimane in mente) o pruriginose. Niente di che però se consideriamo che "faces of death" è del 1980 ed aveva decisamente spostato in là i limiti del mostrabile in uno (pseudo) documentario. Oggettivamente però ho trovato "nudo e crudele" un film piacevole ed il suo essere nato vecchio lo rende stranamente rassicurante.
Nel video una gallery di locandine internazionali di svariati "mondo movies" accompagnata da una canzone scritta da Nico fidenco e usata in vari film della serie di "emanuelle nera". La gallery si trova peraltro negli extra del dvd stormmovie (anzi - in verità è l'unico extra -  ma il dvd è consigliabile comunque)

IL MAGNANI dice :7

giovedì 10 maggio 2012

buongiorno italia buongiorno maria/kandeggina gang


concediamoci quest'oggi un'irresistibile guilty pleasure in compagnia di una giovane jo squillo pre rincoglionimento berlusconiano  - il singolo di cui sopra contiene due ottimi classici  - indispensabili come tutto l'album di esordio a nome "jo squillo eletrix" (se ricordo bene) e che - con l'orribile titolo "girl senza paura"  - contiene immortali classici quali "violentami sul metrò","skizzo skizzo" e "voglio farlo con te".
http://radiomolotov.blogspot.it/2012/05/kandeggina-gang-sono-cattivaorrore-7.html  (andate a questo link - l'ottimo blog "radio molotov" e sukatevi il singolo in questione)
la foto sopra era apparsa in una copertina de "l'espresso" - il video è quello di "skizzo skizzo" andato in onda su rai due a quanto pare. bei tempi.

mercoledì 9 maggio 2012

oh yeah - it's fucking vintage/1

 Diabolik sound

deep down - musica di Ennio Morricone
Inclusa nella colonna sonora di "Diabolik" di Mario Bava. Eccola qui nella versione originale cantata da tale Christy e in quella di Mike Patton col progetto "mondo cane". il secondo video è corredato da immagini tratte dal film (che per inciso funziona più preso a spezzoni e singole sequenze che non per intero - non è certo tra le cose migliori di Mario Bava).

HUNGER - Steve McQueen

Deve avere avuto un discreto riscontro "shame" per convincere i sempre più stitici distributori italiani a diffondere anche l'opera prima del videoartista Steve McQueen (nome assai impegnativo). Il film racconta un episodio realmente avvenuto cioè la protesta dei detenuti dell' I.R.A. nelle carceri dell'Irlanda del nord - culminata nello sciopero della fame e poi nella morte di Bobby Sands (qui interpretato da un grandissimo Micheal Fassbender) seguito da altri 9 militanti - allo scopo di ottenere dal governo Tatcher lo status di detenuti politici. Bisogna subito aver chiaro che qui siamo oltre il semplice "impegno civile" o il cinema basato sulla memoria . Non che a McQueen il contesto storico - politico non interessi (anzi - vengono usati autentici messaggi alla nazione della "lady di ferro") o che il film non possa avere un suo valore storico e/o educativo. La cosa che più colpisce è però l'uso dei corpi che viene fatto ed una più geenrale riflessione sull'arte come espressione basica ed essenziale - come espressione di sè stessi e delle proprie idee anche negli stadi di deprivazione e coercizione più totali - E così i detenuti realizzano graffiti e murales - in grado di esprimere il magico senso delle espressioni - altrettanto basiche  - delle pitture rupestri degli uomini primitivi usando merda - vomito - cibo putrefatto  - vermi.
E poi Sands  - in una lunga scena di dialogo - spiega al prete le motivazioni della sua scelta estrema - e il digiuno diviene a sua volta scelta artistica  - unica possibile. il sè stesso bambino che di fronte all'ipocrisia vede nell'omicidio (di sè o di un puledrino agonizzante) l'unica scelta coerente - l'unica misericordia possibile - la scelta che spezza l'ipocrisia - il viatico per la libertà. Non andrebbero sottovalutate le pulsioni interiori che determinano le scelte politiche. McQueen filma il tutto con una sorta di distacco partecipe - cambiando spesso punto di vista e prendendosi una libertà che sa alternare momenti statici (quasi da installazione) con altri più classicamente cinematografici. Il risultato è commovente come solo la sincerità più totale sa essere. il corpo martoriato di Bobby Sands diviene a sua volta un oggetto d'arte. L'invito ad essere umani che solo chi umano non è più può rivolgerci credibilmente. 
Sarrebbe "hunger" il primo capolavoro del 2012 se non fosse che è un film del 2008. 
 qui sopra - un vortice di merda  e un'intervista a Steve McQueen

giovedì 3 maggio 2012

hicksville - i fumetti ti spezzeranno il cuore

Capita a volte che una lettura ti colpisca così nel profondo da farti sentire in sintonia con qualche corrente mistica che - dev'essere così - unisce i luoghi più disparati sulla faccia della terra - e anche di altri pianeti vorrei credere.
Questo è il caso di "hicksville" - il graphic novel (fa fico dire così ma si tratta di un fumetto sia ben chiaro) di Dylan Horrocks  - pubblicato nei tardi anni '90 dalla Drawn & quarterly e in italia da black velvet alcuni anni dopo. Ed è lo stesso editore bolognese che oggi lo ha provvidenzialmente ristampato. 
Mi limito a consigliarne la lettura perlomeno a tutti coloro che - come me - hanno imparato a leggere (da bambini,intendo) con lo scopo SPECIFICO di leggere FUMETTI.
E a tutti coloro i cui sogni vedono la presenza sporadica ma costante nel tempo (oltre a donne nude,cattivissimi professori,dinosauri e salti nel vuoto) di splendide fumetterie (o edicole o biblioteche o forzieri in fondo al mare) piene di tutte le opere dei più grandi fumettisti di ogni tempo - lasciati liberi di creare i loro capolavori. Scoprire che - oltre che nella mia testa - uno di questi luoghi si trova a Hicksville  - sperduta  cittadina della Nuova Zelanda  - in cui è normale che gli abitanti discutano per ore di Harvey Kurtzman,Jack Kirby,Wally Wood,ecc. - beh mi ha provocato una strana vertigine ed un senso di grata commozione. Questo al di là dei meriti oggettivi dell'opera e della trama (in sintesi:un giornalista esperto di comics si reca nella città natale di una superstar dei fumetti per scoprire qualcosa in più su di lui. Scoprirà un oscuro segreto ma anche qualcosa di meraviglioso). A far la differenza tra l'ottimo e il capolavoro è spesso una questione di sfumature - e le sfumature sono spesso una questione di sensibilità personale - non a tutti comprensibile. Ma va bene così. So già che - prima o poi - mi tornerà la voglia di tornare a Hicksville.

"vero o no...reale o irreale...fu una visione meravigliosa"
George Herriman (autore di Krazy Kat)

IL LIBRO HA 272 PAGINE - EDITO DA BLACK VELVET - COSTA 22 EURI

martedì 1 maggio 2012

COSE BUONE DAL MONDO / J-POP 1

 CAPSULE - the time is now

Ottimo esempio di dance nipponica per questo duo composto da un produttore e da una cantante - il divertimento è assicurato - e con lui la splendida sensazione che all'improvviso potremmo trovarci in una maxi discoteca piena di mignotte quasi maggiorenni - irresistibilmente attratte dal microchip che ho impiantato nel cervello.
Consiglio l'ascolto dell'album "more more more" - il mio pezzo preferito è la title track - ma ne hanno fatti parecchi - c'è l'imbarazzo della scelta.
SAORY@DESTINY - sayonara rivaibaru
Altro duo composto da cantante e produttore - forse meno votato alle atmosfere danzerecce in senso stretto  - e ottimamente in grado di miscelare elettronica e preziosi attimi dream pop. L'album che consiglio si intitola "japanese chaos" - ma ne esiste perlomeno un altro. In alcuni punti forse è un tantino ripetitivo ma io ho faticato parecchio a toglierlo dal lettore - e d'altronde non è  forse ripetitiva anche la fioritura dei ciliegi ?