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mercoledì 29 gennaio 2014

consuntivi 2013 - musica (1)

Andiamo a stilare - senza ulteriore indugio, che già sono arrivato ultimo - la top ten dei dieci migliori album del 2013. Premesso che questo genere di operazioni hanno sempre in se un tantino di narcisismo gratuito e che - almeno si spera - tutti i dischi del 2013 non li ho ascoltati ne potrei averlo fatto (chissà magari esiste una band punk angolana o un folksinger di Poggibonsi che avrebbero potuto figurare nella mia lista - va a sapere) trovo comunque paicevole e necessario giungere ad una sorta di resa dei conti annuale; al momento - in altri termini - in cui ci si deve chiedere: "cosa mi è piaciuto veramente ?".
C'è poi sempre qualcuno che potrebbe obiettare che di quel che piace a me non gliene fotte un cazzo (ed in effetti e l'obiezione che faccio io di fronte a molte playlists). Beh, in effetti è giusto così. I gusti sono relativi e cangianti nonché - per fortuna - soggetti a revisione periodica. Viene il momento però in cui bisogna andare da qualche parte, a costo anche di approssimare e ripetendosi nella mente la più vera delle frasi: "potrei sbagliarmi".

10)  ADAM GREEN & BINKI SHAPIRO - st  (rounder)
A parte che Adam Green è uno che quando ci si mette se ne esce con canzoni che non si levano più dalla testa e Binki Shapiro (che prima non conoscevo) è brava e fascinosa quanto basta, il merito di questo disco è quello di essere vintage nell'anima senza però esagerare, senza perdersi in particolari formali ma badando alla sostanza delle cose - costituita dalle canzoni va da sé. Riecheggiano Bacharach, Spector e - in ispecie - il duo Hazlewood/Sinatra (Nancy). Piacevolissimo e rinfrancante.

                                          Adam Green & Binki Shapiro  - Casanova

9) BLEACHED - RIDE YOUR HEART (dead oceans)
Ci sono dischi che ti piacciono un po' per caso - con la stessa nonchalanche li ami o li trovi odiosi, dipende fondamentalmente dal mood in cui ti trovi quando li ascolti. Se sia poi il tuo umore a condizionare l'ascolto o viceversa è materia complicata assai, probabilmente è uno scambio vicendevole, in cui cause ed effetti non si distinguono tanto bene. Qui ci troviamo di fronte ad un puro e semplice esercizio di power pop condotto da due sorelle californiane lungo l'abbrivio che dai Big Star prima maniera porta grossomodo ai Ramones, condendo il tutto con feedback assortito - chè il tempo si è fermato ma almeno ai Jesus & Mary Chain si è arrivati (flash forward ?). Avete presente quando l'estate finisce generando l'assurda convinzione che in realtà durerà per sempre. No eh ? Beh, cazzi vostri.

                                                Bleached - Waiting by the telephone

8) PRIMAL SCREAM - MORE LIGHT (ignition)

Sempre più classificabili come i Rolling Stones del millennio presenti (sempre che quelli veri siano d'accordo). Disco piuttosto tradizionale (per i loro standard ovviamente) in cui Gillespie e soci riversano parecchia della passione musicale multi direzionale che li anima. Puro e semplice rock'n'roll con elettronica però onnipresente ed una spiccata influenza jazz in molti pezzi. Forse se i Can esistessero ancora e si fossero "canonizzati" eiaculerebbero dischi così. Poi c'è anche un bonus disk con tanto di remix di Wheatherhall  (un classico anche lui).

                                                Primal Scream - Turn each other inside out

7 - FLAMING LIPS - THE TERROR (bella union)
Altro disco di una band "classica" ma ancora in grado di stupire (riascoltate "Embryonic" , per limitarci alle uscite canoniche, ), altro disco che ben potrebbe figurare in un'ipotetica lista di "modern kraut". Canzoni elettroniche condite da un beat onnipresente e ripetitivo, a esprimere genuino spaesamento per quello che potremmo diventare e - forse - già siamo. Una sorta di de- umanizzazione del suono che - per contrasto e certo volutamente - fa risaltare quanto di umano ancora siamo. Cluster e Tangerine Dream non sono lontani (ma nemmeno i primi Pink Floyd - forse il riferimento più immediato) ma la sensazione più affine la trovo in alcune delle cose più riuscite di Aphex Twin, quando le macchine sembrano intonare un ardente desiderio d'umanità. Fate un po' voi.

                                                      Flaming Lips - You are alone

6 - NICK CAVE AND THE BAD SEEDS - PUSH THE SKY AWAY (mute)
Che il buon Nicola Caverna si stesse - per così dire - "croonerizzando" emergeva già dai tempi del pessimo "Nocturama" ma che il suo non sarebbe stato un percorso atipico e "piano" come si poteva temere da quei solchi lo avrebbe chiarito alcuni anni dopo col progetto Grinderman. Qui riesce a spiazzare di nuovo, realizzando il suo album più minimale dai tempi di "The Boatman's call" ma realizzando in definitiva una strampalata ipotesi di cantautorato pop soul. Ecco: se Nick voleva omaggiare il George Michael più raffinato e chiavereccio riuscendo tuttavia a rimanere (ampiamente) se stesso, c'è riuscito in pieno.
p.s. "We know who U R" sta a pieno a titolo tra i migliori pezzi del nostro.

                                          Nick Cave & the bad seeds - We know who U  R

APPENDICE - alcuni dischi che potevano stare nella playlist ma sono rimasti fuori
- LADY - st
- AKRON FAMILY - SUB VERSES
- THE BLACK ANGELS - INDIGO MEADOW
- APPINO - IL TESTAMENTO
- BLUE WILLA - st
- JEX THOTH - BLOOD MOON RISE
- TRICKY - FALSE IDOLS 






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