5 - LO SCONOSCIUTO DEL LAGO - Alain Guiraudie
Come un dramma gay , quasi con sconfinamenti nell'hard (fellatio ed eiaculazioni sono assolutamente reali) riesca a trasformarsi nel più hitchcockiano dei film visti quest'anno ha già del miracoloso ( oso pensare che non sarebbe dispiaciuto a Chabrol). In più va detto che ben pochi hanno notato (forse distratti dai cazzi, va a sapere) l'evidente fatto che il racconto non parla del presente quanto di un passato non troppo lontano ma che pare ere geologiche fa (i primi anni '80 forse). Per sfuggire dalla solitudine qualcosa di mostruoso faceva ingresso nelle vite di tutti. Forse l'aids (banalmente) forse qualcosa di oscuro e innominabile e che ci tocca tutti. Non solo i gay. Loro l'hanno solo capito prima.
Il finale ti lascia un senso di disagio che dura per giorni.
4 - SOLO DIO PERDONA - Nicholas Winding Refn
La giustizia comminata con la più feroce (ma anche elegante) violenza. Una vita asservita al crimine quasi contro voglia. Due modi di vivere che sono ricerca - meditazione attiva. Quasi un balletto o uno spaghetti western in salsa moderna. Grandi personaggi e grande cinema. Silenzio. Con la dedica finale a Jodorowski che non va compresa con la teoria - ma "solo vivendo" per dirla col poeta.
3 - LA VITA DI ADELE - Abdellatif Kechiche
Intanto perché non è vero che vedere due lesbiche che scopano non scandalizzi più nessuno (a meno che la sala dove ho visto il film non fosse l'improvvisato ritrovo di un gruppo di neonazisti - in tal caso sono io ad essere sfigato). Poi perché le due protagoniste mi hanno fortemente ricordato due ragazze che ho visto baciarsi una volta e che mi erano sembrate la cosa più bella del mondo. Poi perché il film è lunghissimo ma ad un certo punto ti dispiace che sia finito (ma forse ci sarà un sequel). Poi perché ad un certo punto il cuore di Adele si spezza e ti sembra quasi di sentirne il rumore. O forse era il mio.
2 - GIOVANE E BELLA + NELLA CASA - Francois Ozon
"Giovane e bella" è destinato ad essere incompreso perché non è buonista e non lancia messaggi, non sottintende per niente che la prostituzione (anche minorile) sia sbagliata; lascia viceversa intravedere come un diverso senso della fruizione sessuale - non legata al piacere fisico né ai sentimenti - sia oramai entrato nel nostro DNA sociale.
"Nella casa" è un commovente quasi-saggio sul "raccontare le storie" e i rischi che ciò può comportare. Un atto d'amore sulla narrazione che diventa la cosa più importante di tutte, fino a far passare l'autodistruzione decisamente in secondo piano.
1 - SPRING BREAKERS - Harmony Korine
"Un film sulle superfici", e tra queste superfici doveva esserci anche un vetro riflettente. Forse deformante ma le cui deformazioni aiutano a vedere la verità. Korine abbandona tutti i fighettismi indie e le sbandate dogmatiche dei pur apprezzabili precedenti e ci fa vedere che ci sa fare eccome. Non solo: ha anche qualcosa da dire solo che non sa bene cosa sia ed allora ci mostra tutto quello che gli occhi e la mente possono catturare, senza filtri nè pregiudizi. Ci racconta dove si annida la poesia dell'adolescenza oggi. Ci racconta di un mondo che è già post apocalittico ma ancora finge di non saperlo. Da antologia l'inizio col ballo in spiaggia (come dire "iper sessuato") con la musica di Skrillex, James Franco che intona una pezzo della grandissima (e vien quasi da credergli) Britney Spears al piano e - in particolare - il finale (onirico ? ) a metà tra Lynch e Peckinpah (e non penso di averla sparata grossa).
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