Una band piuttosto fraintesa a ben vedere - tutti a cianciare dei Sonic Youth italiani quando in realtà il nesso di derivazione dalla band newyorchese - pur ben presente - non è forse quello che risulta maggiormente. Bisogna forse guardare a band con una maggiore derivazione metallica con una componente melodica comunque spiccata. Comunque se dovessi consigliare un album - ed uno solo - della compagine piemontese questo sarebbe 'Il Vile' - all'interno del quale spicca questa zozza e rumorosa 'Cenere' furente dichiarazione d'inadeguatezza: al coito ed ancor di più alla vita.
Ce ne saranno a milioni, di canzoni nostalgiche che parlano di amori finiti, forse nemmeno mai veramente cominciati - che si interrogano su quello che avrebbe potuto essere e invece non sarà mai. Canzoni del Lungo Addio le potremmo chiamare - in omaggio ad una notissima storia di Dylan Dog o ad un romanzo di Raymond Chandler. Ce ne saranno a milioni, dicevo, ma provate a trovarne una più bella di questa.
Scatta qualcosa immediatamente - non appena inizia questo pezzo. Come se si sapesse immediatamente 'da quale parte stare' e 'da dove si viene' ('dove si sta andando' invece no - ma sarebbe pretendere un po' troppo). L'incipit di quello che è certamente l'album manifesto della band riporta immediatamente indietro nel tempo - poi si sa che niente è per sempre e men che meno la giovinezza - i Sonic Youth si sono sciolti e Thurston Moore e Kim Gordon si sono persino separati. Eppure è tutto ancora li - nella straniante eternità di un attimo.
Frankie Valli e i suoi ragazzi del New Jersey infilano una serie di hit (di un qualcosa che potremmo definire semplicemente pop o anche - perché no - soul bianco) ed entrano nel cuore di chiunque li abbia ascoltati. Consiglio comunque la visione del misconosciuto film di Clint Eastwood 'Jersey Boys'.
Una delle canzoni più intense che io ricordi - forse anche il primo pezzo dei Tindersticks che ho ascoltato. Un pezzo tristissimo - indubbiamente - ma che mette persino addosso una svagata allegria.
Perché certe lacrime sono più allegre di certe risate - fatevene una ragione e piantatela coi selfie che siete ridicoli.
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