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venerdì 10 agosto 2018

An unlikely diary - Appunti musicali

Riprendiamo - con la necessaria avvertenza che si tratta di una lista disordinata - ma anche considerando che spesso il disordine non è altro che una forma superiore di ordine.

                                                MARLENE KUNTZ - CENERE (1996)

Una band piuttosto fraintesa a ben vedere - tutti a cianciare dei Sonic Youth italiani quando in realtà il nesso di derivazione dalla band newyorchese - pur ben presente - non è forse quello che risulta maggiormente. Bisogna forse guardare a band con una maggiore derivazione metallica con una componente melodica comunque spiccata. Comunque se dovessi consigliare un album - ed uno solo - della compagine piemontese questo sarebbe 'Il Vile' - all'interno del quale spicca questa zozza e rumorosa 'Cenere' furente dichiarazione d'inadeguatezza: al coito ed ancor di più alla vita.

                                       RED HOUSE PAINTERS - KATY SONG (1993)

Ce ne saranno a milioni, di canzoni nostalgiche che parlano di amori finiti, forse nemmeno mai veramente cominciati - che si interrogano su quello che avrebbe potuto essere e invece non sarà mai. Canzoni del Lungo Addio le potremmo chiamare - in omaggio ad una notissima storia di Dylan Dog o ad un romanzo di Raymond Chandler. Ce ne saranno a milioni, dicevo, ma provate a trovarne una più bella di questa.

                                              SONIC YOUTH - TEENAGE RIOT (1988)

Scatta qualcosa immediatamente - non appena inizia questo pezzo. Come se si sapesse immediatamente 'da quale parte stare' e 'da dove si viene' ('dove si sta andando' invece no - ma sarebbe pretendere un po' troppo). L'incipit di quello che è certamente l'album manifesto della band riporta immediatamente indietro nel tempo - poi si sa che niente è per sempre e men che meno la giovinezza - i Sonic Youth si sono sciolti e Thurston Moore e Kim Gordon si sono persino separati. Eppure è tutto ancora li - nella straniante eternità di un attimo.

                           FRANKIE VALLI AND THE FOUR SEASONS - RAG DOLL (1964)


l'innocenza - l'adolescenza del nostro vecchio mondo - il senso della scoperta e la voglia di rivalsa. Ma sempre e comunque soprattutto la figa.
Frankie Valli e i suoi ragazzi del New Jersey infilano una serie di hit (di un qualcosa che potremmo definire semplicemente pop o anche - perché no - soul bianco) ed entrano nel cuore di chiunque li abbia ascoltati. Consiglio comunque la visione del misconosciuto film di Clint Eastwood 'Jersey Boys'.

                                               TINDERSTICKS - TINY TEARS (1995)

Una delle canzoni più intense che io ricordi - forse anche il primo pezzo dei Tindersticks che ho ascoltato. Un pezzo tristissimo - indubbiamente - ma che mette persino addosso una svagata allegria.
Perché certe lacrime sono più allegre di certe risate - fatevene una ragione e piantatela coi selfie che siete ridicoli. 


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