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domenica 5 agosto 2018

An unlikely diary - appunti musicali

Iniziamo qui sgranare una playlist di pure e semplici 'grandi canzoni' - pezzi che mi sono entrati nella testa per i motivi più svariati e la cui importanza prescinde dall'oggettività ma si sostanzia esclusivamente in considerazioni personali. A volte troveremo brani universalmente amati oppure semplicemente 'di culto'. Ci saranno pezzi molto poco noti ed altri notissimi - pezzi che amano tutti ed altri universalmente considerati schifezze. Un puro esercizio di memoria e narcisismo, dunque. Divertente però - almeno per me.

                                         DEREK AND THE DOMINOS - LAYLA (1970)
Il perchè Eric Clapton scrisse questa canzone è cosa nota. Fossi sposato e qualcuno scrivesse un pezzo così per mia moglie pretenderei che lei gli si concedesse (o - in alternativa - proverei a concedermi io stesso). Proiettare i propri ideali sentimentali in una canzone del genere crea forse aspettative troppo elevate. Ma poi la senti.

                                   MASSIVE ATTACK - UNFINISHED SYMPATHY (1991)

Forse l'apice (anche se è difficile dirlo) del primo album dei Massive Attack. Il 1991 è stato un anno munifico di capolavori musicali - un anno che non mi piacque granché mentre lo vivevo ma che ora mi sento di rivalutare. La voce è di Shara Nelson (attiva anche in proprio ma nota soprattutto per la presenza in 2 pezzi di quest'album). Prima di ascoltare questo pezzo ero stupido (cioè: anche più di adesso).

                                                   NENA - 99 LUFTBALLONS (1983)

Ad oggi è l'unico pezzo che conosco di Nena (rimedierò prima o poi). L'ho adorato sin dal primo ascolto - che dev'essere avvenuto quand'ero bambinello - poi l'ho rimosso e solo pochi anni fa l'ho riascoltato amandolo anche più di prima. Il motivo è che mi sprigiona una certa gioia tanto più bella quanto più priva di senso. Il testo ha un contenuto pacifista ma io lo preferisco in tedesco (che è poi la lingua originale - per quanto poi sia uscito anche in inglese e spagnolo).

                                            THE LA'S - THERE SHE GOES (1988)
D'accordo i La'S sono stati un gruppo sottovalutato e il loro primo album conteneva tante cose belle che presagivano parecchio del brit pop a venire. Sarà anche vero (in parte lo è - certamente) ma un pezzo così mette in ombra tutto il resto. La perfezione che - inevitabilmente - si accompagna ad una certa malinconia.

                                                       KORN - GOOD GOD (1996)
Oh intendiamoci bene e una volta per tutte - la rabbia serve - serve per tirare avanti - per non cadere nella depressione e nella rassegnazione - per non cedere a compromessi troppo squalificanti - per provare almeno a rimanere 'parte in causa'. Oppure - mestamente - a pianificare un triste ma dignitoso esilio. Prima che i Korn venissero travolti dalla moda del nu-metal (genere che hanno decisamente contribuito a creare) se ne uscivano con due album maestosi. Erano utili per me.


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