Dagli archivi
Posso fornire due versioni su cosa sia questa ennesima proposta di canzoni e video senza apparente capo né apparente coda. Premetto comunque che non ha intenzione di sostituire altre iniziative ma è solo un’aggiunta. O forse un tentativo di guardarsi alle spalle: cercando di sciogliere il dubbio atroce se sia passato qualche secolo o pochi secondi.
Versione 1
A partire dagli anni ‘90 – cioè da quella che potrei definire la mia adolescenza e post adolescenza (ma preferirei usare il termine onnicomprensivo ‘pre–post adolescenza’: che di certe cose è difficile soprattutto coglierne il ‘durante’) – ho cominciato ad acquistare album musicali con un certo metodo. Si trattava – all’inizio – esclusivamente di compact discs: all’epoca andava quello e il vinile pareva relegato ai nostalgici e ai dj e inoltre io il giradischi non l’avevo (lo comprai poi – ma eravamo già in pieni anni 0 – direi di averlo pagato in euro). Siccome i cd non è che costassero poco, mi rompeva assai pagare per un qualcosa che poi non mi piaceva – e però mi rompeva anche l’acquisto ‘a colpo sicuro’: avevo necessità di sperimentare ed ero conscio che la piena comprensione di un oggetto musicale era uno di quei frutti da lasciar maturare con la dovuta calma. Altrimenti avrei potuto fare la fine di quelli che compravano solo dischi dei Pink Floyd o degli Ac-Dc o di chi minchia volete voi. Mi imposi pertanto una regola (che seguo tuttora – tra varie difficoltà) ossia quella ‘dei tre ascolti’. Nella pratica si traduce nel fatto che una qualsiasi emissione sonora che mi passa per le mani (intenso: volontariamente) devo ascoltarla per almeno 3 volte: ascolti attenti, con tutta calma, nella posizione più gradita al momento ma sempre con l’attenzione rivolta alla musica. Dopodiché posso anche proseguire per mille volte o tenendo il disco in sottofondo mentre faccio altro (tipo depilarmi lo scroto) – ma è facoltativo. Al termine dei 3 ascolti scelgo un pezzo che va a far parte dei miei archivi, sorta di diario sonoro dei miei ascolti e un po’ (ma solo un po’ – chè non bisogna esagerare) anche della mia vita. Non si tratta necessariamente della canzone migliore e nemmeno della mia preferita, diciamo che è quella che mi colpisce di più secondo un criterio del tutto variabile. Partendo dal 1995 (credo) ve le propongo: ci saranno anche cose imbarazzanti, ma sarebbe più imbarazzante se non ci fossero.
Versione 2
Dal pianeta Scozzo – tecnologicamente avanzatissimo ma con una società molto simile a quella del Giappone feudale – atterrò sul nostro pianeta (in un anno imprecisato – ma comunque erano gli anni ‘70) un viaggiatore dello spazio-tempo dal nome impronunciabile che – per comodità – si faceva chiamare Mitsu Sciosciammocca. Nel suo soggiorno terrestre prese ad esercitare l’attività di dj (col preciso scopo di copulare con donne e/o uomini terrestri) in un club nei sobborghi di Chicago (o forse era Caracas o forse Varese – la storia a volte si fa confusa). Dovette però interrompere ogni attività (dopo aver fattivamente contribuito alla nascita dell’ hip hop) quando venne a sapere che l’operato criminoso di alcuni petomani quantistici rischiava seriamente di minare il continuum spazio temporale che caratterizzava il nostro universo da svariati millenni. Prima di imbarcarsi in una missione suicida per la salvezza della struttura stessa della nostra realtà registrò una cinquantina (più o meno) di nastri. Me li consegnò dicendo queste parole: ‘ Se non dovessi farcela ascolta queste cassette e troverai il codice per decriptare l’ingresso al multi-verso e dare una nuova possibilità al mondo – altrimenti la realtà finirà per implodere su se stessa e assisteremo ad una sorta di big bang al contrario’. Dj Mitsu non ce l’ha fatta e, prima di rimanere annegato dall’empio bukkake col quale i suoi nemici petomani lo stavano per intrappolare, ha preferito commettere seppuku - con la sacra Katana del maestro Antonello Tsukamoto. La realtà pare abbia già cominciato a frantumarsi; il processo è lento ma inesorabile a meno che non venga scoperto il codice. Io le cassette le ho ascoltate ma non ci ho capito una minchia. Per cui ve le propongo un po’ alla volta sperando che qualcuno possa fare meglio di me.
p.s.
Sono vere tutte e due.
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