Alcune considerazioni al confine incerto tra porno e
politica
Tutti
- ma proprio tutti – sono andati a vedersi (acquistandolo o scaricandolo in
modo più o meno legale) il film porno di Sara Tommasi e prima ancora quello
(messo in rete in modo truffaldino e all’insaputa dell’interessata) di Belèn
Rodriguez. Interessante notare come –
prima della diffusione del film (che si intitola “Sara contro tutti” se
qualcuno non lo sapesse) – è stato tutto un furoreggiare di dichiarazioni di
amici o presunti tali della neo porno star a sostenere che la sua disponibilità
al sesso esplicito con professionisti dell’hard fosse frutto dell’assunzione di
droghe somministrate all’interessata quasi a sua insaputa. Sara ha invece dichiarato
che sono stati gli alieni a mettere un chip nella sua testa imponendole così di
immolare il suo corpo alla sacra causa della diffusione dell’amore nel mondo. A
ben vedere si tratta di una libera reinterpretazione di quello che fu il
“partito dell’amore” di berlusconiana memoria,niente a che fare beninteso con
le intenzioni confuse ma sinceramente libertarie dell’omonima formazione
politica a cui diede vita la compianta Moana Pozzi,all’alba degli anni’90 dello
scorso secolo. L’amore – nell’accezione arcoriana ha piuttosto – e molto – a
che vedere con le “cene eleganti” e le
“gare di burlesque” – col pagamento – insomma – di una prestazione mignottesca
(e sia detto col massimo rispetto possibile) talmente a caro prezzo da farla
sembrare – oggettivamente e in modo convinto – qualcos’altro. È qualcosa che ha
che vedere con la patina d’ipocrisia senza la quale la società borghese e
conformista non reputa possibile la felicità. Amore, dunque, ma solo se puoi
pagare – pagare al punto da convincere una mignotta a dire – convinta – “te la
sto dando gratis”.
Chissà
che nella mente di Sara l’anziano Silvio non abbia rappresentato una sorta di
messia dell’amore universale (amore sorretto da denaro e potere che è poi forse
l’unico conoscibile nei tempi attuali – in particolare per una bella figa
sempre in vista su giornali e tv – e senza un cazzo di motivo che sia uno).
Silvio (messagero di un pianeta lontano) annuncia dunque – con la sua grande minchia imbarzottita artificialmente
– la venuta degli alieni. Alieni che ci renderanno felici annullando finalmente
la distanza tra il sesso dei ricchi e quello dei poveri – tra un troione d’alto
bordo rimorchiato al party di Briatore e una zoccola nigeriana a lato della
statale. Sara Tommasi compie dunque un gesto dalla portata potenzialmente
estrema – donando la sua fica al ludibrio delle masse – e fissandoci con quegli
occhioni sgranati e un tantino imbarazzati di fronte all’ingoio o alla scena
lesbo (a cui evidentemente preferisce la doppia penetrazione – dopo un minimo
tentennamento). Certo che le manca qualsiasi consapevolezza politica (e
dimenticate il video di Marra – cose del
genere sarebbero stronzate anche se non lo fossero) e anche parecchia sapienza
tecnica (una qualsiasi diciottenne in un video amatoriale è in grado di far
meglio) – ed è proprio nel suo sguardo vacuo e liquido che – drogata o meno che
sia – sorgono i dubbi. Viene voglia quasi di abbracciarla (e scoparla - certo – ma in un secondo momento). Il
dubbio è quello di trovarsi di fronte all’ennesima starlette bruciata anzitempo
– utilizzata come svuotacoglioni dalla gente che piace – che decide di riciclarsi
per non venire del tutto dimenticata e annullata. Potrebbe essere un tentativo
di sopravvivere dando alla gente quello che la gente vuole - un caso per certi versi analogo ad attrici
del passato come Lilli Carati o Karin Schubert (tralasciando il fatto che
queste avevano un curriculum attoriale di tutto rispetto) piuttosto che la
violenta rottura con un mondo inappagante (come Moana divenuta regina del porno
perché condannata nelle retrovie nello spettacolo mainstream). Speriamo che
Sara non faccia una brutta fine e che magari prenda piena coscienza del
suo (possibile) ruolo. Certo sarebbero anche necessari produttori e registi
porno che la valo_ rizzassero a dovere – magari senza parrucche improponibili, con
qualche location diversa da un salotto e con appena una minima idea di regia
(forse dico un’assurdità..me ne rendo conto).
A
pochi giorni dall’uscita del film ecco un’altra notizia attesa – ma della quale
io avrei fatto volentieri a meno: Silvio B. si ricandida alle prossime elezioni.
È finita la commedia di Alfano (e d’altronde la scelta di un segretario
improponibile rientra perfettamente nello schema) e – cosa questa che mi
indispettisce alquanto - Nicole Minetti
viene invitata a dimettersi dal consiglio regionale lombardo. Dopo essere stata
candidata in un listino sorretto da firme false come contropartita ad una serie
di favori,l’igienista dentale (eccerto) dell’ ex premier viene invitata a farsi
da parte – allo scopo – pare – di ricostruire la verginità dell’ex mentore al
quale – probabilmente – non piace più la gnocca. O almeno questa è una delle
cose che vorrebbe farci credere. Chiaro che Nicole farà bene a dimettersi sul
serio: ho come il sospetto che l’entourage di Silvio disponga di sufficienti
argomenti e – quando si rischia una condanna per sfruttamento della
prostituzione – è meglio essere prudenti e non farsi dei nemici. A meno che – come pare possibile – non
trovino qualche tipo di accordo. Intanto Silvio – per non smentirsi –
ricomincia a sparare cazzate sul piano internazionale. La recente intervista a
“Bild” ce lo conferma (sappiatelo: dovreste tutti ringraziarlo perché ha
salvato l’Italia dal comunismo – a buon
rendere ). Fa ancora ridere,ok – ormai però la patina del revival lo sovrasta.
Quando
il nuovo nome del suo
partito avrebbe dovuto essere
"forza gnocca"
Una
risata ci seppellirà. Mentre la distrazione di massa ci fa dimenticare che –
bene che vada – la democrazia come la intendevamo,magari comprensiva di stato
sociale, ha irrimediabilmente cambiato forma. Chiamala se vuoi
“post-democrazia”.
SPERANZE
Se
Silvio ci ha salvato dal comunismo il comunismo potrà salvarci da Silvio ? e
magari senza rinunciare alla gnocca ?
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