Caro
Sampei (o Sanpei) è strano ritrovarci così, dopo tutti questi anni. Induriti
dalla vita, carichi di delusioni, con qualche ruga in più e qualche capello di
meno. Almeno io è così che mi sento: tu, a guardarti, sembri ancora più giovane
di tanti anni fa, peccato che ti facciano interpretare da un ragazzetto dalla
faccia discutibile, ma non importa davvero ché lo spirito rimane lo stesso e
fai le stesse cose di un tempo. Pescare soprattutto. Si sei proprio tu, su
questo non si discute. E a dire il vero – se sfrondiamo un attimo le apparenze
– anch’io sono proprio io. Forse ti ricorderai di quel ragazzo che affrontò il
primo iter burocratico della sua vita per ottenere la licenza di pesca e ci
appiccicò sopra – incurante di qualsiasi buon gusto – una sua foto con strani
baffetti ed un’improbabile carnagione scura (ma ero io sul serio – giuro). Ti
ricorderai di quel ragazzo in apparenza triste e scostante che coltivava in sé
un’allegria enorme, per molti folle e spropositata. Proprio quello che molti
definivano intelligente ma lo facevano con stupore – come a dire “hai tutte le
caratteristiche del cretino: come ti permetti di non esserlo”. Si, dai parlo di
quello che è stato molto più orgoglioso di essere riuscito per la prima volta a
cambiare un amo da solo che non di qualsiasi bel voto preso a scuola. Un tipo –
per intenderci – che ancor oggi se pensa ai momenti felici della sua vita si
rivede immerso nel fiume e con una canna in mano. Come dici? Ti ricordi. Ma si
lo sapevo che ti ricordavi - che certe amicizie non finiscono mica così, solo
perché passano alcuni decenni senza che capiti di incrociarsi. Certi amici
vivono nella fantasia ma non sono meno preziosi di quelli veri. Possono
salvarti la vita se necessario. Chiedi a Spider man, a Mister No, a Capitan
America, a Zagor. Potranno confermarti quanto dico. E tra loro c’è posto anche
per te.
Ma
bando alle ciance: la scusa per questa letterina è stata gentilmente fornita
dal film live action che la Toei ha pensato bene di produrre (nel
2009) adattando le vicende del famoso anime che ha incantato la mia generazione
(e qualche altra). Anime che – giova ricordarlo – è a sua volta la
trasposizione del manga di Takao Yaguchi,
edito da Kodansha per ben 65 volumi
e che – a quanto mi risulta – non ha avuto edizioni italiane. Il cartoon – a
sua volta – vanta 109 episodi, tutti a più riprese trasmessi anche in Italia,
praticamente solo da emittenti locali.
Il
film che andiamo a prendere in considerazione è reperibile unicamente in
edizione originale (ma su vari siti si trovano – per fortuna – i sottotitoli) –
questo malgrado il regista - Yojiro
Takita – non sia certo un nome di poco conto avendo anche vinto un premio
oscar (per il miglior film straniero: ‘Departures’
del 2008).
La
trama del film è riassumibile abbastanza facilmente. Sampei Nihira (Kenta Suga) è un ragazzo di circa 12
anni che vive in un ambiente rurale ed incontaminato insieme al nonno Ippei (Tsunehiko Watase). Nonno e nipote
condividono l’immensa passione per la pesca, passione che anche i genitori del
nostro protagonista coltivavano, prima di morire entrambi. Nel film l’amica e
coetanea Yurin ha un ruolo tutto sommato più defilato rispetto all’anime,
mentre la sorella di Sampei – Aiko (Yû
Kashii) - più grande e che da tempo
è andata a vivere in città – è un po’ il motore della trama. Abbiamo poi
Gyoshin (Takashi Tsukamoto) –
campione internazionale di pesca, americano di origine giapponese – che fa
amicizia con Sampei ed il nonno, riconoscendo in Ippei un maestro e nel giovane
nipote quasi un fratello minore.
In
sostanza la vicenda ruota attorno al desiderio di Aiko – per l’occasione andata
a trovare suo fratello e suo nonno – di portare Sampei a vivere in città con
lei perché, sostiene, la campagna non gli dà alcun futuro e un ragazzo non può
dedicarsi alla pesca per tutta la vita. Nel frattempo però anche Gyoshin è
ospite presso la casa di Ippei e intende recarsi in una zona piuttosto isolata
alla ricerca di un fantomatico salmerino gigante che si dice viva nei pressi di
una cascata. Decidono così di andare tutti e quattro alla ricerca del
misterioso pesce – a patto però che – dopo - Sampei (affatto entusiasta) vada a Tokyo con
la sorella. La spedizione sarà un’occasione per una rigenerante immersione
nella natura più incontaminata e spettacolare ed anche per un commovente
riavvicinamento tra Aiko, Sampei ed il nonno. Il destino di Sampei risulterà
inevitabilmente legato alla pesca ed ancor di più ai luoghi che lo hanno visto
felice, la città è un’altra dimensione, non gli appartiene, si sentirebbe come
un animale in gabbia – ed è proprio il riaffiorare del ricordo di una calda
sera estiva – una delle ultime in compagnia dei genitori – a rivelare ad Aiko questa
semplice verità che fino ad allora – preda di un dolore difficile da superare –
aveva voluto negare.
Kenta suga |
Gli
attori – va detto –sulle prime lasciano un tantino perplessi, in specie Kenta
Suga, forse dal volto un po’ troppo fanciullesco e con qualche smorfia di
troppo, ma poi ci si abitua subito e tutto sommato va anche bene così.
Segnaliamo anche Yû Kashii, bella e brava nonché piuttosto nota in patria (tra
le altre cose ha un ruolo anche nella versione live action di un cult manga
quale ‘Death Note’).
Yu Kashii |
La sigla iniziale dell'edizione italiana cantata dai Rocking Horse
Trailer giapponese
IL
MAGNANI dice: 7